domenica 18 marzo 2007

Festival della Matematica di Roma/ Intervista a John Nash

Le mani sottili seguono ogni ragionamento. Le palpebre sono calanti, ma gli occhi luccicano di genialità mentre si stringe, in un sorriso di timidezza, alla piccola poltrona di velluto rosso sul palco. Quasi a scomparire.
Esco dall'auditorium con la sensazione di aver ascoltato un uomo, un premio Nobel, che rimarrà sulle pagine dei libri molto a lungo. E' il dio della teoria dei giochi, servita calda ad ogni apprendista economista che si rispetti. Cosa c'è di meglio di farsela spiegare direttamente da lui? Beh, per chi ha visto A beautiful mind, dimenticate i cliché: la teoria dei giochi l'ha immaginata giocando a poker, non rimorchiando bionde al pub.
E' emozionante trovarsi davanti un uomo che racconta di aver parlato con Einstein. A Princeton, il giovane Nash, ancora studente di matematica, espose alcune teorie cosmologiche sullo spaziotempo alle quali il grande Albert rispose "You'd better go back to your books"..
A conferma che genialità fa rima con eclettismo, Nash spazia con facilità dall'economia alla matematica, alla logica . "I am interested in science, in general", spiega sorridente, rivelando che da sempre l'astrofisica è uno dei suoi principali interessi. Specialmente ora, dopo il Nobel del 1994.
La discussione si addentra nelle pieghe della geometria non-euclidea e qui la mia comprensione cade. Ma dato che noi del pubblico siamo tanti e profani, l'intervistatore (Piergiorgio Odifreddi, un logico matematico italiano, curatore del festival) porta poi l'attenzione sulla schizofrenia, per la quale Nash è tristemente famoso. In particolare, della relazione tra follia e matematica e come quest'ultima sia stata per Nash una vera ancora di salvezza per sfuggire al "delusionary thinking", allucinazioni di pensiero. "Un matematico è un logico e come uno scacchista pensa continuamente a quali errori non deve commettere per vincere il gioco, o dimostrare le proprie proposizioni. Quando questo pensiero ossessivo viene applicato alla realtà, là comincia l'allucinazione."
Ecco, forse è stata un'allucinazione anche questa serata, un fugace incontro con questo piccolo grande uomo che è un nome e un'idea. La logica occidentale spinta alle sue più estreme conseguenze: vetta della matematica e abisso della follia.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Pure io ebbi la fortuna di seguire una sua lezione, parecchi anni fa.

Comunque Nash ci ha dato una ottima spiegazione: Fassino, a forza di pensare allo spirito di coalizione, è diventato schizofrenico.

L. ha detto...

Chissà perchè mi risulta più affascinante che abbia ideato il tutto giocando a poker che rimorchiando bionde... ;)

Anonimo ha detto...

Il film è falso da capo a piedi. Nella sua biografia "Il genio dei numeri" si racconta pure che fu allontanato dall'Università perchè molestava i ragazzi.