martedì 18 dicembre 2007

Sorpassi/ La Spagna è più ricca dell'Italia


Nessuna sorpresa. Eravamo indecisi soltanto sul quando.


Nel 1987, un altro sorpasso: Italy was overtaking Britain.


Ma i tempi cambiano e oggi vediamo dallo specchietto retrovisore che, dopo la Spagna, ha già acceso la freccia di sorpasso la Grecia.


Ma tanto per gli Italiani l'Italia va sempre bene così.

lunedì 10 dicembre 2007

Norme omofobia/ Dalla padella alla farsa

Se quanto scritto nel post più sotto era già di per sé delirante, l'Italia sa sempre dimostrare che i pozzi italiani non hanno mai un fondo.
Il decreto sicurezza contiene un emendamento che punisce fino a 3 anni di galera tutti quelli che si macchiano di reati d'odio (hate crimes). Ossia, xenofobia, omofobia e altre forme di discriminazioni. L'emendamento non cita queste fattispecie di reato. Contiene invece un riferimento all'articolo 13 del Trattato di Amsterdam che elenca questi crimini.
Ma siamo proprio sicuri? Ho preso in mano il trattato UE e ho cercato l'articolo 13. Non potevo crederci. Da domani, se la norma passa, rischierà il carcere chiunque sosterrà o inciterà a sostenere CHE IL TRATTATO DI AMSTERDAM NON DURI PER SEMPRE. Probabilmente l'articolo si rivolge a tutti quei cittadini britannici in vacanza in Italia, pronti a sfoggiare il loro euroscetticismo ad ogni occasione.
I nostri parlamentari, con pigne nel cervello in quantità superiore alla norma, non sanno leggere? L'articolo del Trattato di Amsterdam anti-omofobia è il numero 2 comma 7!! (pag. 26 per chi segue il link).
Non era più semplice enumerare le categorie da proteggere anziché sbagliare macroscopicamente il riferimento al trattato? Come possono succedere simili errori??

sabato 8 dicembre 2007

Omofobia / Memoria ROM


Ho una memoria a breve di sola lettura? O mi pare di ricordare che il dispositivo di norme anti-omofobia fu presentato dal Ministro della Giustizia Clemente Mastella intorno alla fine di gennaio 2007? Mi pare ancora di ricordare che il tale se ne vantò in polemica anti-DiCo, proprio per dimostrare di non avere pregiudizi contro gli omosessuali.
NB:
No, non sbagliavo. Il diesgno di legge anti-omofobia (ora accorpato, tramite emendamento di RC al decreto legge sulla sicurezza) era stato presentato proprio da Mastella. Il quale, ora non riesce ad accettarlo. Guardate qui.
Sono fortunato. Sono in Svizzera. Se vivessi ancora a Roma, forse, mi farei esplodere come un kamikaze dentro Montecitorio.

sabato 1 dicembre 2007

Italia, democrazia corporativa

La notizia che a Roma si rischia di veder naufragare anche il ben timido registro delle unioni civili è piuttosto d'impatto. La scusa al parlamento nazionale, a proposito dei DiCo, era più o meno la seguente: siamo sfortunati, il governo si regge grazie a un paio di senatori cattolici, se avessimo una maggioranza più netta, avremmo potuto applicare il programma elettorale.
Peccato che al Comune di Roma, Walter Veltroni goda di un'amplissima maggioranza, con la quale non deve temere né l'opposizione di destra, né fronde riottose della sua coalizione. Nonostante questo, il Walter si rivela ancora una volta per quello che è: un pavido. O forse, più maliziosamente, un opportunista. Un populista poco "careful" (ricordate il suo I Care?) ai bisogni dei cittadini, ma piuttosto abile a captare i desiderata dei poteri forti.
Già, chi saranno mai questi poteri forti? Più o meno tutti. Dall'onnipresente chiesa cattolica. Ai gruppi De Benedetti e Caltagirone. Ovviamente, la finanza rossa made in Siena. Talvolta, non c'è bisogno di essere tanto potenti per diventare babbau dei politici italiani. Anche i tassisti spaventano. Specialmente il Walter. Oggi sono i taxi, domani i piloti Alitalia. Ieri erano le lobby degli avvocati, dopodomani saranno i professori universitari.
In questo Paese di origine tribal-feudale, l'associazionismo famiglia-lavoro-orticello non accenna a morire. Non riesce a passare l'idea che la politica deve temere soltanto l'elettorato, inteso come unicum dei cittadini e non come insieme di veti incrociati.
E' vero che ovunque nel mondo occidentale le lobby sono una forza notevole (specialmente negli USA) e non sempre salutare. Ma in Italia mettono alla luce tutta la debolezza di una classe dirigente, incapace di essere forte, incapace di riformare, incapace di creare consenso trasversale.
E' amaro confessarlo, ma l'ultimo a capire come arginare, aggirare e raggirare le corporazioni italiane è stato Benito Mussolini.
Non è ora che ci riesca un leader democratico?