venerdì 29 giugno 2007

Bertolt Brecht/ Gli affari del signor Giulio Cesare


Insolitamente per Brecht, questo è un romanzo. Postumo.
Non avvicinatevi al libro pensando di avere tra le mani un altro Io, Claudio di Graves, perché non è così. La scrittura è asciutta, scarnificata all'osso. Come nel teatro brechtiano, la parola veicola idee, non emozioni. Significato, non sfumature.

Alcuni anni dopo la morte di Giulio Cesare un giovane storico incontra il banchiere Mumlio Spicro, il quale custodisce in biblioteca i preziosi diari di Raro, il segretario personale di Cesare.
La scelta stilistica del diario permette a Brecht di ricostruire in modo minuzioso l'ascesa politica del futuro dittatore, evitando di appesantire eccessivamente la lettura grazie all'espediente di Raro, innamorato perdutamente di Cebione, disoccupato arruolato nell'esercito di Catilina.

In una Roma sudicia e arrogante, gli optimates non sono altro che la City, pronti a tessere alleanze con i democratici per trasformare in senso mercantilistico l'economia latifondista dell'antica aristocrazia repubblicana. Un giovane Cesare diventa potente affastellando debiti sempre più grandi. "E' il grande debitore che ha il potere. Se cade, trascina con sé i creditori, i quali faranno di tutto per non lasciarlo precipitare nel fango" si dirà nel libro.

Questa ricostruzione tanto secca, quanto verosimile, permette di scrollare dai nostri vestiti la polvere degli indottrinamenti scolastici. Altro che guerre di difesa o di onore romano!, it's the economy, stupid. Ma quale mos maiorum!, interessi privati e affaristici determinavano, allora come oggi, l'evoluzione politica della città.

E così la schiavitù, i ludi, le corporazioni, il cursus honorum, tutto assume un significato più chiaro, alla luce di una revisione materialistica della storia. Nella penombra dei vicoli della Suburra, tra ville patrizie e corse clandestine di cani.

Un'opera, seppur non agevole, che invita a leggere una società nel suo profondo.

Titolo originale:
Die Geschaefte des Herrn Julius Caesar

1 commento:

Anonimo ha detto...

sto leggendo ora questo libro nella eizione einaudi e lo trovo estremamente interessante, mi pare ci siano molti punti in comune con "gli affari e le finanze" cosi come vengono condotti ora, è anche tradotto bene, cosa non cosi' scontata...