giovedì 15 febbraio 2007

Italia/ Ospedali

Ieri sera mia nonna ha avuto un infarto.
L'ambulanza del 118 è arrivata in 10 minuti.
Al Pronto Soccorso del Santo Spirito è rimasta 2 ore e mezza.
Il pavimento era sporco di sangue, un barbone fumava in corridoio e dormiva in sala d'aspetto.
Un eroinomane salvato da overdose, urlava e bestemmiava sotto adrenalina.
Si aggirava con la flebo attaccata tra i pazienti, nessuno lo ha sedato se non dopo un'ora.
Mia nonna è quasi morta in quella sala, perché aveva urgentemente bisogno di un posto in un'UTIC (Unità Terapia Intensiva Cardiologica).
In tutta Roma nessun ospedale rispondeva alla richiesta del letto.
Dopo 2 ore e mezza di attesa, un'ambulanza l'ha portata a Tor Vergata, splendido ma lontano 40 minuti di macchina dal S.Spirito.
A Tor Vergata abbiamo constatato che erano molti i posti letto vuoti.

Conclusione: non è vero che tutto era pieno. Qualcuno (molti) non stava semplicemente rispondendo a uno stupido fottuto beep proveniente da un lontano pronto soccorso.

Poteva morire per questa stupida ragione. Che schifo.

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