giovedì 26 aprile 2007

Dimenticare Napoli





La terza città d'Italia per popolazione è agli ultimi posti in ogni altra classifica. Eppure, noi Italiani dimentichiamo di proposito la gravità della situazione di Napoli. L'indulgenza e la volontà di nascondere la polvere sotto il tappeto ci coinvolge tutti.
Come il resto dei media, noi blogger siamo colpevoli di non fare abbastanza per la sensibilizzazione dell'opinione pubblica su questa emergenza nazionale. Seguiamo il mainstream. Ci allineiamo ai partiti nel ritenere questioni di vitali importanza il partito democratico, telecom o autostrade, perfino i Dico. Nel frattempo Napoli muore, è in coma. Parte del paese agonizza.

Sono sicuro che se per magia Napoli si teletrasportasse sulla costa svedese dall'oggi al domani, risolvere il caso Napoli diventerebbe la priorità di qualsiasi governo svedese. I politici cercherebbero di affrontare in tutti modi quella che è un'anomalia nell'anomalia di un paese sulla carta civile come l'Italia. Portare sviluppo economico nelle periferie di Napoli. Riformare la giustizia. Legalizzare la droga e la prostituzione per arginare la camorra. Investire miliardi di euro per riqualificare l'intera città. Per rafforzare le scuole e sottrarle al degrado.
E invece qui no.
Nell'assoluta indifferenza collettiva, Napoli continua a soffocare nella sua puzza di immondizia. Si preferisce lasciare le discariche alla camorra per non costruire un termovalorizzatore che dà il voltastomaco a qualche verde (di bile). Meglio respirare quotidianamente aria infetta piuttosto che qualche povere sottile in più.
La camorra continua a dettar legge col racket e il controllo di droga e troie su interi quartieri, nell'inutilità della giustizia farraginosa e ascetica, per compiacere qualche ipergarantista di sinistra. In un capovolgimento totale dell'idea di Giustizia e Garanzia.
La maleducazione resta signora sovrana e fa sobbalzare sulla sedia soltanto con il morto ammazzato, mentre le scuole marciscono e i giovani non hanno futuro. Che futuro promettono le vele di Secondigliano? Cosa aspettiamo a demolirle e sviluppare un progetto urbanistico alternativo di gran respiro?

Si dice che la spinta per il rinnovamento deve provenire dai Napoletani, come se non ci riguardasse tutti, come elettori di uno stesso Stato. Ma le politiche che possono stimolare il cambiamento sono di competenza nazionale e ci riduciamo al solito italico scaricabarile.

E mentre il bradisismo naturale diventa anche sprofondamento sociale, tutti quanti diamo l'impressione di aspettare una soluzione non dallo Stato, ma in una colata di lava dalla bocca di un vulcano.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti ho risposto da me.

Anonimo ha detto...

Noi aspettavamo notizie diverse per ieri sera ... bah!

Anonimo ha detto...

io sn di napoli..ciao ..è bello ql ke dici..ma io credo sia importante non dimenticare napoli..non dimenticare ke oltre all'immondizia ci sono delle persone ke anche con molta difficoltà amano la propria città e non sopportanto che venga sempre e solo trasmesso i lati peggioni e più meschini di qst grandiosa città..ci sn molti ragazzi ke cm me fanno volontariato e scoprono ogni gg qlcs di nuovo..xke napoliha una lunga e avvincente storia prima ke politici,camorristi e quant altro la trmutassero in qslcs da dimenticare!

F ha detto...

è esattamente quello che penso. Napoli non va dimenticata come lo è oggi. E' sempre emergenza, non è mai politica attiva di risoluzione. Questo è per me dimenticare Napoli.