Le ragioni a favore:
- Con l'indipendenza, la Scozia spera di uguagliare il successo economico di altre "piccole patrie" dell'Unione Europea. Adesione all'euro per integrarsi più a fondo con il continente e allontanarsi dall'ombrello inglese. Libertà di attirare capitali e industrie come ha fatto l'Irlanda, godendo di costi di lavoro relativamente bassi e l'enorme vantaggio della lingua inglese.
- Anche se nessuno parla più lo Scozzese celtico, e la parlata locale è lo Scots, un dialetto derivato dall'Inglese del nord, è rimasta forte la non appartenenza al modello culturale british, percepito come monopolio degli Inglesi. Storicamente antimonarchici, l'indipendenza sarebbe un modo alternativo per fondare la repubblica.
Le ragioni contro:
- Nel momento in cui la Gran Bretagna si riscopre sicura di sé negli anni della globalizzazione, sembrerebbe paradossale desiderare di secederne. L'attuale cancelliere e primo ministro in pectore, Gordon Brown, è scozzese, quasi a dimostrare la proiezione politica internazionale di cui la Scozia gode in quanto parte del Regno Unito. Con 4 milioni di abitanti, uno dei primi effetti dell'indipendenza sarebbe la sicura marginalizzazione della Scozia e la sua trasformazione in nano politico. In un mondo dove le dimensioni contano sempre di più.
- I costi della secessione sono tutt'altro che trascurabili. Lo Stato britannico sovvenziona ogni cittadino scozzese per circa 1300 sterline all'anno in trasferimenti e servizi. Solo se l'indipendenza porterà rapidi guadagni economici, si dimostrerà conveniente dal punto di vista finanziario.
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