Il 2000, il mio anno zero. Dublino. Se non rimani troppo poco, qualcosa in te cambierà per sempre. Ho smesso di essere bambino e cominciato a diventare uomo, sotto quel cielo che d’estate cambia ad ogni levata di sguardo. I primi baci, i primi amori, la voglia di essere grande e libero, e tre maglioni nello zaino, per ogni evenienza. Salici e prati di incredibile verde nascondono l’amore dai passanti. Verde Saint Stephen, verde il trifoglio, verde il fiume e il mare che tocca quasi le rotaie del trenino, mentre sferraglia verso nord e vedi la lunga e magra ciminiera rossa, che àncora i gabbiani alla costa. Chilometri in autobus a due piani tra case tutte uguali e confortevoli, nei loro piccoli recinti. La calma pigra e noiosa della periferia, fatta di parchi e case, e case e birrerie e newsstand e case e giocatori di hurley e squash, contro i muri di mattoncini rossi. Il mio burbero daddy che citava Wilde sul caffelatte la mattina, la mia tenera mummy, capelli fini e dorati come spighe, nel suo maglione rosa ogni sera a messa. “Ci vediamo da Molly Malone”, la puttana in carriola. Non c’è appuntamento che non la riguardi. Ti infili tra i bar del Tempio, pigiati contro il fiume e nella folla. Di notte gli Irlandesi sorridono sempre. E poi scivoli nei pomeriggi di sole sul vero fiume, Grafton. Una vasca di mattonelle rosse, un sentiero netto come nel mondo di Oz. Vetrine, i bar alla finestra, le fioraie all’angolo piene di colore. I violinisti la domenica e gli Hare Krishna a cantare giù in fondo, immancabilmente.
Dublino offre rumore e silenzio, il mondo e il borgo, calore cattolico e riservatezza britannica. Ogni cosa ha la sua dimensione a Dublino. Puoi trovare anche la tua.
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3 commenti:
È vero. Gli Hare Krishna me li ero dimenticati.
Il mondo è davvero piccolo.
Sette anni fa. Lì dove il mare diventa Nescafé.
Su flickr non si può commentare senza fare il sign up, che palle!
uscire da messa e vedersi dalla puttana in carriola è, in effetti, un'esperienza che cambia la vita.. :)
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