sabato 3 novembre 2007

10 anni di paralisi

Ritorno a Roma per la prima volta da quando sono via oltralpe. La strana sensazione di non sentire più propria la propria stanza: pulita, vuota, asettica. Ospite in casa di mamma.

Rivedo il cielo azzurro dopo tanto tempo, rivedo il traffico e l'incività delle persone, rivedo anche la maestosa bellezza che fa perdonare ogni difetto. Purtroppo leggendo i giornali trovo anche un clima che non mi piace affatto. L'omicidio di Giovanna Reggiani sembra segnalare che qualcosa in Italia è cambiato. Siamo diventati anche noi un Paese più xenofobo come la Svizzera, la Francia e l'Olanda? Anche da noi l'immigrazione ha raggiunto la soglia della sopportazione? E' questo il prezzo da pagare sulla strada del multiculturalismo?

Ma la cosa che più mi addolora non sono i raid punitivi in stile fascista delle ultime ore. E' riscoprire che le polemiche sui quotidiani sono tutte piuttosto puerili, emozionali, sciocche. Non solo la folla, ma anche i partiti e i sedicenti intellettuali editorialisti sono immersi nel populismo e nelle scoperte dell'acqua calda. Non lo sapevate che molti, troppi rumeni vivono in condizioni disperate da terzo mondo nella nostra Capitale? E Veltroni scopre oggi che una stazione suburbana (Tor di Quinto) è infruibile ed è come non goderne, se per raggiungerla l'utenza è costretta ad attraversare una favela, uno sterrato non illuminato, la negligenza e l'incuranza?
Sia la sinistra terzomondista che la destra xenofoba non sanno dare una risposta concreta ad un problema che rischia di intossicare l'Italia per i prossimi anni. L'immigrazione richiede un approccio serio, e non raffazzonato. Richiede innanzitutto polso fermo da parte delle autorità. La politica della valvola di sfogo è un insulto all'intelligenza sia per i cittadini che imparano la paura, sia per quella feccia umana che viene lasciata imputridire sulle sponde dei fiumi.

Lo sapevamo già, ma scopriamo ancora una volta che in Italia il problema numero 1 è la riforma della Giustizia, ormai sempre più incapace di garantire una convivenza civile ai cittadini. E come ci vuole il bastone contro i "cattivi", così è necessaria la carota per i "buoni". Per tutti coloro che da quelle baracche tra i canneti vorrebbero uscire. Job centres, edilizia popolare, tutto questo dov'è? Tutto questo si è perso in un decennio trascorso a tifare o odiare Berlusconi. Con una sinistra vecchia, incompetente e ciarlona. In un decennio senza politiche, in 10 anni di paralisi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non avrei potuto scrivere di meglio. Bravo.

Anonimo ha detto...

Mi sei stato segnalato da Titollo.
Bueno.