lunedì 7 aprile 2008

Riflessioni/ Andare Fuori

Le lingue nascondono più di una traduzione: i modi di pensare di un popolo, una visione della vita. Per i Tedeschi fuori si dice aussen, per gli Inglesi, outside. Il lato esterno. E' chiaro che è implicito un luogo chiuso, come una casa, che abbia un lato interno dove stare.
Per noi latini non è così. Fuori, afuera, au dehors vogliono dire altro. Andare fuori non significa soltanto uscire di casa, ma andare ad forum. Per i Latini, quando si esce, non si può che andare al foro, ossia in piazza. L'ambiente esterno è l'ambiente della socializzazione, della vita politica e commerciale. Il centro del pensiero è dunque la socialità.
L'outside degli Inglesi non è soltanto una parola pragmatica per indicare una dimensione spaziale. Mostra che la casa, ossia la proprietà privata, è il riferimento della vita quotidiana.
Per noi, dunque, andare fuori è un'esperienza che richiama la vitalità. Per loro, è mettere il naso fuori della porta, magari beccarsi un po' di pioggia e di freddo, e sperare di tornare il prima possibile all'intimo tepore di una casa.
Quello che possono fare le differenze climatiche sulle mentalità..

1 commento:

Anonimo ha detto...

Poi ci sono giornate come oggi in cui è sufficiente qualche raggio di sole per vedere la gente con un sorriso a 24 carati da-orecchio-ad-orecchio che ti saluta con uno squillante "Moin, moin!".

A questa gente manca davvero soltanto il sole.