Missione compiuta: il contratto è stato concluso e ora posso tornare a casa. Tra 25 ore saliro sull'aereo, e da quel che leggo sui giornali italiani, mi aspetta un caldo africano.
Ginevra mi saluta con molta uggia. Cielo grigio, pioggerellina spray ininterrotta, 20 gradi, jeans bagnati fino al ginocchio.
Devo ammettere che questa mia trasferta in cerca di un tetto si è svolta nel migliore dei modi. La casa l'ho trovata in una mattinata, ho fatto nuove conoscenze riuscendo a limitare la solitudine. Certo, ingozzarsi di kebab a pranzo perchè non sai con chi parlare, non è mai divertente.
L'ostello è ormai invaso da tredicenni che urlano dei suoni gutturali a qualsiasi ora del giorno e della notte; non è chiaro se sono tedeschi o olandesi, solo che sono insopportabili e molesti. I miei compagni di stanza sono partiti. Del gruppo "storico" della stanza 35 rimane solo "mysterious Guinea", ossia un nero del Bissau che parla francese con forte accento portoghese, sostiene di vivere a Ginevra ma se ne sta in ostello, si veste come i peggiori fighetti milanesi, dorme di giorno e di notte non c'è mai. Stanotte siamo stati allietati da un punkabestia scandinavo, capelli lunghi e russata poderosa.
Insomma, l'ostello ha veramente scocciato: dai rubinetti da premere ogni 3 secondi ai fusilli (?) scotti senza alcun condimento, dall'odore di animale morto con cui abbiamo appestato la stanza, alla simpatia dei receptionist, una settimana di auberge de la jeunesse è piu che sufficiente.
Au revoir, Suisse. Nous nous voyons en septembre.
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4 commenti:
Evvai! :-P
Lo scandinavo ha tutta la mia solidarietà.
Benvenuto nel paese delle meraviglie, non solo per il caldo!
Benvenuto nel mondo dei FUORI SEDE!! Soffri...ahahahahaah
A presto Fra'
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