E così, rivince la destra, da ormai 13 anni all'Eliseo. 13 anni che, sottolineiamo, hanno segnato il declino della morale collettiva francese ed è paradossale che in un clima di crisi tanto diffuso e percepito, si possa affermare Nicolas Sarkozy come presidente di una nuova Francia.
Riconosco a Sarkozy il merito di aver saputo riassorbire la deriva populista di Le Pen, seppur al prezzo di una forte sterzata a destra delle politiche sull'immigrazione. Resta da vedere quanto tradurrà in pratica gli slogan di "rottura col passato".
Onestamente, non mi attendo una Thatcher di Francia che stravolge il mercato del lavoro in senso liberista. Né una relazione privilegiata con l'America a discapito della Germania (tanto più ora che a Berlino governa la Merkel della CDU). Mi aspetto che le cose cambino poco, una dialettica serrata di legge e ordine, pugno duro contro gli stranieri e maggiore controllo sui media e scetticismo contro Bruxelles "che chiede le riforme".
Insomma, uno Chirac spolverato a nuovo dai potenti amici media. Spero di sbagliarmi.
1 commento:
Comunque il nuovo Presidente è un giovane e questo fa onore ai francesi...giudicheremo le sue azioni tra qualche mese!
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