Inizio con questo articolo una piccola serie di post dedicata al Caucaso. Perché parlarne? Per lo stesso motivo per cui è necessario monitorare un vulcano dormiente: quando esplode, non deve essere una sorpresa.
Inoltre, trovo che sia una regione estremamente affascinante, non solo dal punto di vista geopolitico, ma anche antropologico. Noi tutti Indoeuropei proveniamo da quella zona, tant'è che siamo anche chiamati Caucasoidi.. forse vale la pena saperne qualcosa di più.
Stretto tra mar Nero e mar Caspio, la regione è racchiusa da due catene montuose: il piccolo (a sud) e il grande Caucaso (a nord). Tre imperi hanno nei secoli o dominato o cercato di conquistare la regione: gli Ottomani, i Persiani e i Russi. Durante il Novecento l'intero Caucaso era in mano sovietica. Oggi tre repubbliche hanno ottenuto l'indipendenza: la Georgia, l'Armenia e l'Azerbaigian. Sono le tre nazioni più a est di tutta Europa. Alla Russia sono rimaste alcune province a nord del Grande Caucaso, dove comincia la steppa: tra queste la più famosa è la Cecenia. La regione ha acquisito una grande importanza militare e commericale, sia a causa del suo ruolo di crocevia naturale tra due continenti e due mari, sia a causa degli importanti giacimenti di petrolio e gas che si trovano dall'altra parte del Caspio: in Turkmenistan, Kazakistan e Uzbekistan. Attraverso Caspio, Caucaso e Turchia c'è una rotta naturale, ideale per i gasdotti e oleodotti che vogliono bypassare la Russia verso l'Europa Occidentale. Rotta tanto più importante, ora che la Russia mostra i muscoli e fa dell'energia una leva di ricatto per il resto d'Europa.
La regione, potenzialmente prospera, è povera. La frammentazione etnica più forte del mondo rende le nazioni instabili.
I gruppi linguistici presenti sono: Indoeuropei (Armeni, Iraniani (tra cui gli Osseti e gli Alani), Russi), Caucasici (Georgiani, Abkazi, Ceceni, Ingusci), Uraloaltaici (Turchi, Azeri, Daghestani).
Le religioni sono due ma con molte varianti: Musulmani (Ceceni, Azeri - ma gli uni sono sunniti, gli altri sciiti), Cristiani Ortodossi (Russi, Georgiani, Armeni), Buddisti (in Calmucchia e parte del Daghestan).
La Georgia è la nazione che più si avvicina ad una democrazia dopo la Rivoluzione delle Rose del 2003, ma è alle prese con dei conflitti interni ed è sull'orlo della guerra con la grande Russia. Armenia e Azerbaigian sono due stati dispotici, da 16 anni combattono a più riprese una guerra su una minuscola terra reclamata da entrambi: il Nagorno Karabakh.
Le alleanze sono mutevoli: la Georgia è candidata alla Nato e spera di entrare nell'UE. Ha buoni rapporti di vicinato con gli altri Stati, specialmente l'Azerbaigian, ma è in rotta di collisione con la Russia. L'Azerbaigian ha nella Turchia (le due lingue sono mutuamente intellegibili) il suo alleato migliore, ma è in tensione con l'Iran. L'Armenia è isolata da tutti, trova appoggio solo nella Russia e in parte nell'Iran.
Nei prossimi articoli esaminerò più da vicino i conflitti della regione.
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