La guerra, durata cinquant'anni nel paese della città di K., dove il cielo è grande e la frontiera vicina.
La guerra che ha lacerato l'est europeo ha plasmato la vita dei due protagonisti della Trilogia.
Tre libri, Il grande quaderno, La prova, La terza menzogna.
Una scrittura veloce, netta, scrutatrice, cinica, incalzante.
Due gemelli, nessun nome, solo la Piccola Città, la Grande Città, Nonna, Madre, Padre.
I ruoli si rincorrono in una favola nera. Sullo sfondo, il bosco, le osterie, i campi.
I gemelli crescono, figure semimagiche e intelligentissime. Contornate dalla violenza.
Non c'è bene, non c'è male.
C'è solo questa scrittura rapida, vuota e piena, assassina e sopraffacente.
Il grande quaderno merita un nobel.
Il tempo passa e il ritmo cambia. La prova di separarsi, come il continente diviso da una linea di ferro.
Infine, il capovolgimento.
Non sappiamo più cosa è vero e cosa è falso. Dove finisce il libro, dove comincia la storia. Le storie.
Libro nel libro, verità e immaginazione si confondono.
La terza menzogna è un grande esperimento alchimistico. Nelle fiale di vetro scorre la linfa della bugia per eccellenza, la letteratura.
La scrittura diventa rielaborazione psicologica. Dissezione di cadavere nell'autopsia del ricordo.
Cosa vuol dire essere, prima ancora che vivere, è scritto sulle pagine di una trilogia.
Titolo originale:
Trilogie: le grand cahier, la preuve, la troisieme mensonge
3 commenti:
Da qui è stato tratto "Brucio nel vento di soldini".. floppone post Pane e Tulipani, però splendido - freddo e distaccato. Consigliato.
bellissimo ma..manca la dedica!
Ovviamente è dedicato a te, Karen, che me lo hai fatto leggere :)
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