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Un nonno eroinomane ed erotomane, una mamma divorziata e inerte, un padre indebitato col mito del self-made man, uno zio gay sull'orlo del suicidio e grande studioso di Proust, un fratello disadattato che fugge nel mutismo e nei libri di Nietzsche. Ognuno a fare i conti con il proprio fallimento.Ma la piccola Olive, gli occhi innocenti di un bambino, non può capire perché, per l'America, loro sono dei losers. Il suo unico sogno è diventare miss, ma forse è troppo pura e cicciottella per essere incoronata.
Un viaggio frenetico, contro le miglia e contro il tempo, verso un concorso di bellezza per piccole miss. Specchio di una società che è l'americana, ma potrebbe essere qualsiasi altra. Piccole bimbe, ma senza più nulla dell'infanzia, piccole future donne, tette e culi da desiderare, comprare e scopare. Sul palco per essere giudicate, su una passerella di apparenze, plasticamente belle e indistinguibili. La giuria è pronta a dichiarare chi sarà winner e chi loser... E' quando i familiari comprendono che anche Olive, come loro in precedenza, sarà schiacciata dal Giudizio Sociale, che improvvisamente riusciranno a proteggerla, sconfiggendo i propri demoni.
Un film così semplice e lineare nelle sue metafore, pieno di leggerezza e ironia. Allo stesso tempo, terapeutico, forte. I dialoghi, ben congegnati. I soliti temi di sicuro successo, cioé il viaggio e l'innocenza infantile fanno il resto. Alla fine del film, sorridi e senti che all is gonna be alright.
Voto: 8.
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