lunedì 16 giugno 2008

Appeasement/ Dall'Economist del 14 giugno (un giornale sempre più bolscevico)

Roma.

Walter Veltroni rischia di essere troppo gentile verso Silvio Berlusconi.

Nel suo primo discorso al parlamento italiano, Silvio Berlusconi ha dichiarato che lui e i suoi colleghi "respirano un'aria nuova". Il Primo Miniistro non si riferiva alla sua grande maggioranza di governo, ma all'impegno costruttivo del leader dell'opposizione, Walter Veltroni.
La legislatura emersa dalle elezioni di aprile ha un aspetto più ordinato, più britannico. A destra si trova l'alleanza di Mr Berlusconi PDL, collegata alla Lega Nord e un piccolo partito siciliano. A sinistra si trova il PD di Mr Veltroni, congiunto con un piccolo partito anti-corruzione. Al posto dei Liberaldemocratici inglesi ci sono i Cattolici dell'UDC. Mr Veltroni ha addirittura formato un "governo ombra" in stile Westminster.

Eppure l'idea veltroniania di opposizione non è british affatto. Ha perso una serie di opportunità per imbarazzare l'esecutivo, contribuendo a spingere la popolarità di Mr Berlusconi, che è cresciuta dalle elezioni in poi. Una possibilità si era presentata quando un giornalista, Marco Travaglio, Renato Schifani, aveva ricordato agli spettatori televisivi che l'uomo scelto da Berlusconi come presidente del Senato, era stato un tempo socio in affari con persone più tardi condannate per legami con la mafia. Anziché esigere maggiori dettagli, la capogruppo PD del Senato, Anna Finocchiaro, ha definito l'intervento di Travaglio "inaccettabile".

E poi c'è Alitalia. Mr Berlusconi aveva promesso di trovare una cordata italiana per salvare la compagnia aerea. Oltre due mesi più tardi - e di 300mln € più povero dopo un prestito ad Alitalia - il Paese è ancora in attesa. Eppure, tutto ciò è stato a malapena menzionato dal PD. Il partito si è allo stesso modo contenuto nell'attaccare le dure misure varate dal governo a proposito di immigrazione e sicurezza. Misure che hanno sollevato più di un sopracciglio a Bruxelles (e in Vaticano). Nè il PD ha fatto storie sul piano di Mr Berlusconi per vietare la maggior parte delle intercettazioni telefoniche fatte dalla polizia.

Che sta succedendo? Mr Veltroni dice di essere "aperto al dialogo". I vantaggi per Mr Berlusconi sono chiari: può mutare la sua immagine di parte e riemergere come un uomo del consenso, forse un candidato per la Presidenza della Repubblica. Ma i benefici per la sinistra sono meno evidenti. Già prima delle elezioni, Mr Veltroni aveva detto di voler cooperare con Mr Berlusconi per fare delle riforme elettorali e costituzionali e rendere l'Italia più facile da governare. Un nobile obiettivo, peccato che era già stato provato in passato, con conseguenze disastrose.

Negli anni '90 all'insistenza di Massimo D'Alema, leader del maggiore partito di sinistra, il centrosinistra evitò di passare leggi che rompessero il monopolio virtuale di Berlusconi sulla televisione privata. Mr D'Alema sperava di ottenere il sostegno di Berlusconi per le riforme politiche. Ma Mr Berlusconi affondò il progetto - e tornò al potere nel 2001 con il suo impero mediatico intatto.

Eppure, l'appeasement (appacificazione) ha un forte fascino per Mr Veltroni, che si trova in una posizione vulnerabile. Una delle ragioni per cui il governo Prodi cominciò a traballare, fu che il leader del PD cercava di distanziarsi il più possibile da Prodi dopo aver vinto le primarie dello scorso autunno. La sua strategia elettorale ha ampiamente fallito: ha rifiutato un'alleanza con i partiti alla sua sinistra, insistendo che il PD corresse da solo. E la sua scelta del candidato sindaco di Roma si è rivelata deplorevolmente sbagliata. Francesco Rutelli, che aveva già amministrato la città due volte, è riuscito a ridurre il voto per il centrosinistra dal 62 al 46%.

Il dialogo, con il suo proposito di costruire una nuova Italia, preclude l'agonizzante post-mortem che un partito sconfitto di solito affronta. Eppure, ciò può essere proprio quel che serve alla sinistra. Radicati in un dubbio credo, l'Eurocomunismo, e un dubbio movimento, la Democrazia Cristiana, i leader del PD - Veltroni, D'Alema e Rutelli - sono stati sconfitti dagli elettori, superati in intelligenza da Berlusconi o entrambe le cose. Il rischio è che l'Italia non si ritrovi con un governo ombra, ma con un'opposizione fantasma.

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