Roma non ha creduto alle sirene di Berlusconi alle politiche, alla Provincia ha eletto un candidato di Sinistra, Zingaretti, i municipi rinnovati al primo turno sono andati tutti a sinistra.
Eppure..eppure, Rutelli ha perso contro un candidato che era stato sconfitto 60-40 da Veltroni due anni fa. Dell'uomo Rutelli, scrissi già piu di un anno fa. Il mio giudizio non cambia.
Aggiungo soltanto che consegnare Roma alla destra, dopo 15 anni di (buon)governo trova le sue ragioni non in una sfiducia contro il PD o Walter Veltroni (la sinistra ha vinto tutte le elezioni eccetto le comunali) ma in un semplice referendum pro o contro Rutelli. Se il PD voleva sbarazzarsi di Rutelli a tutti i costi, anche al prezzo di lasciare il Campidoglio, beh: ci sono riusciti.
Rutelli era stato un buon amministratore negli anni '90, ma come politico nazionale ha svelato tutta la sua mediocrità. Lo ha distrutto la sua assenza di coerenza ideologica ed etica. A Roma ci si ricorda bene delle sue campagne contro la laicità dello Stato, dalla fecondazione assistita ai DiCo. Inoltre, Rutelli rappresenta quella generazione di leader del centrosinistra, ormai odiata da tutti gli Italiani, perchè inamovibile dal potere. Perdono le elezioni, una, due, tre volte, ma non se ne vanno, anzi si spostano (provano a spostarsi) da una poltrona all'altra.
La lezione di maturità che Roma dà agli Italiani è che non si puo' votare un partito come si tifa una squadra di calcio, no matter what and who. Guidare e amministrare una capitale richiede candidature di peso, nonchè idee per progettare un futuro di sviluppo nell'era delle città globalizzate e interconnesse. Nè Rutelli nè Alemanno hanno mostrato di essere all'altezza del compito. Ma Rutelli, che è il vecchio che avanza, lo è stato ancor meno.
Eppure..eppure, Rutelli ha perso contro un candidato che era stato sconfitto 60-40 da Veltroni due anni fa. Dell'uomo Rutelli, scrissi già piu di un anno fa. Il mio giudizio non cambia.
Aggiungo soltanto che consegnare Roma alla destra, dopo 15 anni di (buon)governo trova le sue ragioni non in una sfiducia contro il PD o Walter Veltroni (la sinistra ha vinto tutte le elezioni eccetto le comunali) ma in un semplice referendum pro o contro Rutelli. Se il PD voleva sbarazzarsi di Rutelli a tutti i costi, anche al prezzo di lasciare il Campidoglio, beh: ci sono riusciti.
Rutelli era stato un buon amministratore negli anni '90, ma come politico nazionale ha svelato tutta la sua mediocrità. Lo ha distrutto la sua assenza di coerenza ideologica ed etica. A Roma ci si ricorda bene delle sue campagne contro la laicità dello Stato, dalla fecondazione assistita ai DiCo. Inoltre, Rutelli rappresenta quella generazione di leader del centrosinistra, ormai odiata da tutti gli Italiani, perchè inamovibile dal potere. Perdono le elezioni, una, due, tre volte, ma non se ne vanno, anzi si spostano (provano a spostarsi) da una poltrona all'altra.
La lezione di maturità che Roma dà agli Italiani è che non si puo' votare un partito come si tifa una squadra di calcio, no matter what and who. Guidare e amministrare una capitale richiede candidature di peso, nonchè idee per progettare un futuro di sviluppo nell'era delle città globalizzate e interconnesse. Nè Rutelli nè Alemanno hanno mostrato di essere all'altezza del compito. Ma Rutelli, che è il vecchio che avanza, lo è stato ancor meno.
1 commento:
Sono pienamente d'accordo, pur non essendo romano. Bell'analisi, bravo!
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