Sfoglio la Repubblica di oggi e trovo conferma alla conclusione che la classe dirigente degli anni '40 e '50 sia arrivata al capolinea. In prima pagina leggo che il risanamento dei conti pubblici è di nuovo in pericolo dopo questo DPEF. Ma come? Avete fatto una Finanziaria 2007 lacrime e sangue, ci avete detto che era necessaria per il Paese (e lo era) e ora, dilapidate quel poco raggiunto perché siete sotto con i sondaggi?? Ignorate a tal punto la scienza della comunicazione per non capire che il pubblico premia la coerenza e non la piaggeria?
Proseguo la lettura del quotidiano. Il Governo va sotto in Parlamento sotto un ennesimo emendamento trasversale, dove parte della maggioranza si allea con la destra e disfà quelle poche leggi buone volute dal Governo, aggiungendo cavilli che stravolgono il senso dei provvedimenti adottati. Stavolta si tratta di auto aziendali e IVA, ma è l'ennesima conferma che l'Italia, al momento, non ha un Governo. A quando un moto di pietà, di decenza, quando si dimetterà Prodi e questa maggioranza? Con la scusa di non ridare il Paese a Berlusconi, ci si avvinghia alla poltrona, grottescamente. Ammettete che non potete governare, vi perdoneremo: sappiamo che il 50% della colpa risiede nella legge elettorale voluta al totofinish dalla CdL. Ma cedete il passo ad un governo di tecnici, bipartisan, che faccia una nuova legge elettorale e poi chiami nuove elezioni. Il Paese ne ha bisogno, più di questa farsa.
Andiamo avanti e troviamo tre pagine dedicate alla riforma della giustizia presentata da Mastella. Questi minaccia le dimissioni se la riforma non passa, la destra e la sinistra sono d'accordo sulla legge (strano, vero?), l'unico a difendere i magistrati è Di Pietro. Qui il maggiore sconforto me lo dà la Repubblica, la quale ritiene evidentemente inutile spiegare al lettore questa riforma. Tre pagine di nulla, di resoconto delle polemiche, dei veti incrociati. Se la nostra stampa è questo, telecronaca priva di informazione, come pretendere una classe politica più attenta e una opinione pubblica più severa?
Concludo con una piccola buona notizia. Ogni martedì sera La7 manda in onda Cambio moglie, un reality dove due mogli si scambiano casa e famiglia per otto giorni, e da ciò nasce un interessante confronto antropologico sulle mura domestiche. Ieri a scambiarsi la "moglie" c'era anche una coppia gay della Liguria. Uno dei due è stato spedito in una famiglia di Napoli, al posto della mammà locale. Lo scambio è stato istruttivo per entrambe le parti e molto divertente. Un applauso a La7 per il coraggio di essere controcorrente in tempi di famiglia tradizionale sbandierata ovunque ai quattro venti. La società, forse, promette cose buone.
Nessun commento:
Posta un commento